Novantatre e cinquantotto: mancavano due secondi alla fine del quarto minuto di recupero. Due secondi prima del fischio finale con la Kop che già da mezzo minuto intona You’ll never walk alone e festeggia l’ennesimo successo casalingo in Europa.Difficile toglierselo dalla testa per Benitez e i suoi giocatori. L’autogol di John Arne Riise, subentrato poco prima all’infortunato Fabio Aurelio, su un cross dalla sinistra di Kalou è uno di quegli errori che rendono il calcio uno sport davvero imprevedibile. Uno sport dove un tiro, un mezzo tiro, cambia prospettive e valutazioni su ciò che è stato e ciò che sarà.
Del manager del Chelsea Avram Grant si dice che sia un uomo con una fortuna superiore a meriti e capacità. Può essere vero ma sotto la sua guida il Chelsea si trova a un passo dalla prima finale di Champions league della sua storia e sabato ospiterà il Manchester United per una sfida che vale il primo posto in campionato, dove i red devils precedono Terry e compagni di tre punti. La sfida di Premiership avrà un copione ben diverso da quello visto ad Anfield, dove nella solita sfida dominata dalle difese il Liverpool aveva avuto la meglio sino all’autogol di Riise grazie a un gol di Dirk Kuyt al 43′ del primo tempo, con l’olandese abile nell’anticipare l’uscita di Cech. Ma è stato nei primi venti minuti diella ripresa che i reds hanno sprecato l’opportunità di chiudere il conto, mettendo alle corde i blues senza mai mandarli al tappeto. Almeno quattro le palle gol mancate dai padroni di casa di cui tre sventate da un ottimo Cech, due volte su Torres e una su Gerrard. L’ultimo errore è arrivato al 93′ con il centravanti spagnolo che sparava da pochi metri sul corpo di Cech. Errore punito dal maldestro colpo di testa in tuffo di Riise che nel tentativo di anticipare l’ex Anelka metteva alle spalle di un incredulo Reina, chiamato in causa in novanta minuti solo da un rasoterra centrale senza pretese di Ballack.
Un gol che cambia completamente le percentuali di qualificazione: il Chelsea, che avrebbe dovuto vincere almeno due a zero, sa che a Stamford Bridge basterà difendere lo zero a zero. E il Liverpool con Benitez alla guida non ha mai segnato a Londra in casa dei blues. “Non è un problema, non avevamo Torres nelle altre partite” è la replica di capitan Gerrard. Tentativo di rianimare le truppe in vista del ritorno. LECHAMPIONS EUROPA
Le interviste
Rafa Benitez (manager del Liverpool): «Da quando abbiamo iniziato, tutto è stato fischiato contro di noi e alla fine non si capiva quanti minuti di recupero si sarebbero dovuti giocare. In ogni caso dobbiamo prendercela con noi stessi più che con l’arbitro perché abbiamo sprecato almeno quattro chiare occasioni da rete. Ma se giochiamo come all’inizio del secondo tempo, quando li abbiamo sovrastati, possiamo benissimo passare il turno».
Avram Grant (manager del Chelsea): «Abbiamo concesso parecchi gol nel finale di gara quest’anno, stavolta la fortuna è toccata a noi ed è stato particolarmente bello proprio per questo motivo. In ogni caso abbiamo meritato il pari, potevano esserci un paio di rigori per noi e abbiamo controllato la gara sino al gol del vantaggio del Liverpool. Cech ha dato il suo contributo con alcune parate importanti ma lui ci ha abituati a queste cose. Ora abbiamo una grande occasione a Stamford Bridge».
UEFA Champions League 2007-08 – Andata semifinale / Liverpool, Anfield Road
LIVERPOOL-CHELSEA 1-1 (1-0)
Liverpool: Reina; Arbeloa, Carragher, Skrtel, Fabio Aurelio (62′ Riise); Mascherano, Alonso; Kuyt, Gerrard, Babel (76′ Benayoun), Torres. Allenatore: Benitez
Chelsea: Cech; Ferreira, Carvalho, Terry, A. Cole; Ballack (86′ Anelka), Makelele, Lampard; J. Cole (63′ Kalou), Drogba, Malouda. Allenatore: Grant
Arbitro: Plautz (Austria)
Marcatori: Kuyt 43′; Riise 94′ autogol
Ammonito: Terry
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